I gatti domestici possono alimentare il cambiamento climatico? La risposta ti stupirà

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di Francesca Argentati

29 Ottobre 2024

Gatto rosso in braccio a una persona

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Sappiamo che l'uomo ha influito notevolmente sul cambiamento del clima del nostro pianeta.

Ma anche i nostri animali possono aver contribuito a questo fenomeno?

Qualcuno si è chiesto se i gatti siano in qualche modo responsabili.

Scopriamo insieme la risposta di un'esperta ambientalista.

Cambiamento climatico, che "colpa" hanno i gatti?

Negli ultimi decenni, le temperature a livello globale hanno subito un'impennata innaturale. Al di là delle possibili e concrete conseguenze, sono note le ragioni.

Il cambiamento climatico è in gran parte parte intensificato dall'attività umana, anche i gatti domestici possono alimentare questo fenomeno?

Una domanda interessante, che ha trovato una risposta precisa. Naturalmente, i gatti non partecipano ad attività industriali e non guidano l'auto.

Insomma, non producono combustibili fossili né mettono a repentaglio le foreste. Tuttavia, a modo suo, anche un tranquillo micio casalingo può avere le sue "colpe".

In che modo?

Gatti selvatici e impatto sul clima

Gatto bianco e arancione disteso sul ramo di un albero

Freepik

A rispondere a questa domanda è Sara Peach, giornalista ambientale esperta di Yale Climate Connections.

Nonostante i gatti domestici non partecipino attivamente al cambiamento climatico, ha spiegato, in natura le cose cambiano.

Prima di tutto, i felini selvatici predano e hanno predato una miriade di uccelli in natura e i volatili ricoprono un ruolo chiave nel tutelare gli ecosistemi, mitigando gli effetti del cambiamento climatico.

Durante il volo, infatti trasportano e diffondono semi, aiutando le piante, e quindi le foreste, a rigenerarsi.

Inoltre, si nutrono di insetti, molti dei quali sono nocivi per i prodotti agricoli. In questo modo, l'uso di repellenti viene drasticamente ridotto.

Gli uccelli marini, poi, svolgono un lavoro cruciale: portare sulla terraferma fosforo e azoto.

Osservare i loro spostamenti, infine, suggerisce i cambiamenti ambientali e aiuta a monitorare la salute dei vari habitat.

Ecco perché, anche se indirettamente, i gatti contribuiscono al cambiamento climatico.

Ma quale "responsabilità" possono mai avere i gatti domestici?

I gatti domestici alimentano il cambiamento climatico, ecco come

I felini sono creature carnivore e per vivere devono nutrirsi di carne. In particolare, hanno bisogno della taurina, un amminoacido contenuto soltanto nelle proteine animali, ma che il corpo dei gatti non produce.

E come fa un micio domestico a ottenere questo elemento vitale? Per soddisfare le sue esigenze, naturalmente, ci sono i suoi umani, che acquistano carne a volontà per sfamarlo.

Peccato che la carne in questione derivi da allevamenti di pollame e bovini, che favoriscono il cambiamento climatico. Le mucche producono grandi quantità di metano, che ingabbia il calore nell'atmosfera.

Secondo uno studio, la produzione di alimenti per gatti e cani in America crea 390 kg di inquinamento per ogni singolo animale in un anno: la stessa quantità generata guidando una macchina per 1.570 km.

Anche se i prodotti per animali includono scarti e limitano gli sprechi, l'acquisto di cibi di maggiore qualità per i propri pet ha ridotto questo aspetto vantaggioso.

La soluzione?

I ricercatori si stanno orientando verso la possibilità di una dieta vegetariana per gatti, con aggiunta di supplementi di taurina.

Secondo una ricerca, i felini che seguono una dieta vegana risultano più sani di quelli che consumano altri alimenti, anche se i dubbi al riguardo sono ancora molti.