Come organizzare le vacanze se hai un gatto: meglio lasciarlo a casa o portarlo in una pensione?

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di Gianmarco Bonomo

04 Maggio 2024

Avere un gatto vuol dire poter contare su una presenza costante nella nostra vita, qualcuno con cui giocare o trascorrere del tempo, una creatura di cui prendersi cura. Ma cosa fare quando si pianifica una vacanza o un viaggio di diversi giorni? Ci sono diverse soluzioni disponibili, e ciascuna ha pro e contro da considerare attentamente prima di fare una scelta. Vediamo allora come organizzare le vacanze se hai un gatto.

Ha senso portare il gatto con sé in vacanza?

Gatto in vacanza nelle braccia del proprietario sul sedile anteriore di un'auto

Freepik

La risposta è che dipende. Tutti vorrebbero poter portare con sé il proprio gatto, in vacanza: tuttavia, non sempre è possibile e quando è possibile ci sono delle condizioni da rispettare. In primo luogo, non tutte le destinazioni, i viaggi e le vacanze possono essere a misura di gatto, per non parlare del viaggio che dovrebbe affrontare. Alcuni gatti magari amano viaggiare e non soffrono lo stress del trasferimento, anzi si abituano in fretta sia al viaggio sia alla nuova sistemazione. Per altri viaggiare sarebbe un trauma: bisogna rispettarli.

Anche nel caso in cui la vacanza consenta la presenza del gatto e il gatto non abbia problemi a viaggiare, ci sono delle condizioni da rispettare. Abituare il nostro animale domestico al trasportino è una di queste: troppe volte si vedono proprietari che cercano di forzare il loro felino nel trasportino, con esiti disastrosi. Il segreto è sempre e soltanto uno: mostrare rispetto verso il proprio gatto, anche quando lo si vuole portare con sé in vacanza.

Posso lasciare il gatto a casa quando vado in vacanza?

Gatto rimasto solo in casa, in attesa degli amici del proprietario

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A seconda dei casi, una scelta migliore potrebbe essere quella di lasciare il gatto a casa. D’altronde l’ambiente domestico è il suo territorio e, durante l’assenza del proprietario, dovrà soltanto modificare qualche abitudine. Ma per il resto non avrà grandi problemi né grandi traumi. Anche in questo caso è importante prendersi cura dell’animale domestico, ma ci sono due soluzioni possibili per farlo:

  • Parenti e amici. La prima soluzione consiste nell’affidare la cura del gatto a parenti o amici di fiducia. L’ideale sarebbe dedicargli del tempo ogni giorno, portando cibo e acqua e pulendo la lettiera. Anche la compagnia è molto importante, così da mantenere invariata la routine del gatto.
  • Cat sitter. La seconda soluzione interviene nel caso la prima non sia praticabile, e quindi diventa necessario affidarsi a un cat sitter professionista. Innanzitutto, è necessario assicurarsi che sia degno di fiducia, abbia esperienza e possa instaurare un legame con il gatto. In questi casi, è consigliabile effettuare degli incontri preliminari per valutare la compatibilità fra i due.

Portare il gatto in pensione: è la scelta migliore?

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Se neanche lasciare il gatto a casa è una strada praticabile, allora forse bisogna portarlo in una pensione per gatti. Si tratta di una soluzione che sembra comoda, ma che potrebbe esserlo soltanto per noi: uno spostamento potrebbe infatti causare stress e disagio al nostro animale domestico. Innanzitutto, è fondamentale scegliere la pensione giusta: deve rispettare i regolamenti, avere standard igienici elevati, disporre di spazi ampi e puliti. Deve offrire un livello di comfort sufficientemente alto e personale qualificato degno di fiducia. E non è detto che sia facile trovare una pensione per gatti che rispetti tutte queste esigenze.

La verità è che, alle giuste condizioni, è meglio lasciare il gatto a casa. Abbiamo visto le ragioni e, se consideriamo il suo benessere come una priorità, non c’è alcuna ragione per obbligarlo a spostarsi. Certo, sarà necessario affidarne la cura ad amici e parenti oppure a un professionista, ma si tratta soltanto di pochi giorni. Passeranno in fretta.