Come organizzare le vacanze se hai un gatto: meglio lasciarlo a casa o portarlo in una pensione?
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Avere un gatto vuol dire poter contare su una presenza costante nella nostra vita, qualcuno con cui giocare o trascorrere del tempo, una creatura di cui prendersi cura. Ma cosa fare quando si pianifica una vacanza o un viaggio di diversi giorni? Ci sono diverse soluzioni disponibili, e ciascuna ha pro e contro da considerare attentamente prima di fare una scelta. Vediamo allora come organizzare le vacanze se hai un gatto.
Ha senso portare il gatto con sé in vacanza?
![Gatto in vacanza nelle braccia del proprietario sul sedile anteriore di un'auto](https://img.wtvideo.com/images/article/list/51923_1.jpg)
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La risposta è che dipende. Tutti vorrebbero poter portare con sé il proprio gatto, in vacanza: tuttavia, non sempre è possibile e quando è possibile ci sono delle condizioni da rispettare. In primo luogo, non tutte le destinazioni, i viaggi e le vacanze possono essere a misura di gatto, per non parlare del viaggio che dovrebbe affrontare. Alcuni gatti magari amano viaggiare e non soffrono lo stress del trasferimento, anzi si abituano in fretta sia al viaggio sia alla nuova sistemazione. Per altri viaggiare sarebbe un trauma: bisogna rispettarli.
Anche nel caso in cui la vacanza consenta la presenza del gatto e il gatto non abbia problemi a viaggiare, ci sono delle condizioni da rispettare. Abituare il nostro animale domestico al trasportino è una di queste: troppe volte si vedono proprietari che cercano di forzare il loro felino nel trasportino, con esiti disastrosi. Il segreto è sempre e soltanto uno: mostrare rispetto verso il proprio gatto, anche quando lo si vuole portare con sé in vacanza.
Posso lasciare il gatto a casa quando vado in vacanza?
![Gatto rimasto solo in casa, in attesa degli amici del proprietario](https://img.wtvideo.com/images/article/list/51923_2.jpg)
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A seconda dei casi, una scelta migliore potrebbe essere quella di lasciare il gatto a casa. D’altronde l’ambiente domestico è il suo territorio e, durante l’assenza del proprietario, dovrà soltanto modificare qualche abitudine. Ma per il resto non avrà grandi problemi né grandi traumi. Anche in questo caso è importante prendersi cura dell’animale domestico, ma ci sono due soluzioni possibili per farlo:
- Parenti e amici. La prima soluzione consiste nell’affidare la cura del gatto a parenti o amici di fiducia. L’ideale sarebbe dedicargli del tempo ogni giorno, portando cibo e acqua e pulendo la lettiera. Anche la compagnia è molto importante, così da mantenere invariata la routine del gatto.
- Cat sitter. La seconda soluzione interviene nel caso la prima non sia praticabile, e quindi diventa necessario affidarsi a un cat sitter professionista. Innanzitutto, è necessario assicurarsi che sia degno di fiducia, abbia esperienza e possa instaurare un legame con il gatto. In questi casi, è consigliabile effettuare degli incontri preliminari per valutare la compatibilità fra i due.
Portare il gatto in pensione: è la scelta migliore?
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Se neanche lasciare il gatto a casa è una strada praticabile, allora forse bisogna portarlo in una pensione per gatti. Si tratta di una soluzione che sembra comoda, ma che potrebbe esserlo soltanto per noi: uno spostamento potrebbe infatti causare stress e disagio al nostro animale domestico. Innanzitutto, è fondamentale scegliere la pensione giusta: deve rispettare i regolamenti, avere standard igienici elevati, disporre di spazi ampi e puliti. Deve offrire un livello di comfort sufficientemente alto e personale qualificato degno di fiducia. E non è detto che sia facile trovare una pensione per gatti che rispetti tutte queste esigenze.
La verità è che, alle giuste condizioni, è meglio lasciare il gatto a casa. Abbiamo visto le ragioni e, se consideriamo il suo benessere come una priorità, non c’è alcuna ragione per obbligarlo a spostarsi. Certo, sarà necessario affidarne la cura ad amici e parenti oppure a un professionista, ma si tratta soltanto di pochi giorni. Passeranno in fretta.