I cani possono ascoltare la nostra voce anche quando dormono: lo rivela uno studio

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di Gianmarco Bonomo

22 Gennaio 2024

I cani possono ascoltare la nostra voce anche quando dormono: lo rivela uno studio

Grazie a nuove ricerche e studi scientifici, gli ultimi anni hanno visto un cambiamento nella nostra percezione del cane. Oggi sappiamo che non si tratta più soltanto di un animale fedele, ma di un compagno intelligente, capace di comunicare con noi e in grado di percepire il tempo. Un recente studio ha anche scoperto che i cani possono ascoltare la nostra voce anche quando dormono. Com’è possibile? Vediamo come ci riescono!

I cani possono ascoltare la nostra voce anche quando dormono: lo studio

I cani possono ascoltare la nostra voce anche quando dormono: lo studio

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A condurre la ricerca è stato un team dell’Università Eötvös Loránd in Ungheria. L’etologo Huba Eleőd e altri ricercatori hanno studiato il modo con cui 13 cani diversi reagiscono alle voci degli esseri umani, anche durante il sonno. Per farlo, il team ha collegato i soggetti dell’esperimento a dei dispositivi capaci di misurare le risposte del cervello nelle diverse fasi del sonno. E i risultati non si sono fatti attendere.

Durante l’esperimento, i ricercatori hanno esposto i cani a diversi tipi di suoni sia prodotti da altri cani sia prodotti da esseri umani. L’idea era ovviamente quella di verificare eventuali differenze nella percezione dei suoni prodotti da conspecifici o dalla nostra specie. Da questo punto di vista, i risultati sono stati sorprendenti durante la veglia e anche nel sonno. I cani hanno saputo distinguere i suoni che venivano da un loro simile e quelli che venivano da un essere umano, nonché l’emozione associata al suono. Si tratta di una capacità riscontrata nell’uomo, certo, e anche in alcune specie di primati. Ma i canidi?

Sonno ed emotività nei cani prima e dopo la domesticazione

Sonno ed emotività nei cani prima e dopo la domesticazione

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Secondo la ricerca dell’università ungherese, i cani vivono il sonno in modo simile agli esseri umani. Questi animali hanno bisogno di dormire anche per consolidare i ricordi ed elaborare le emozioni. Inoltre, la loro comprensione quando dormono è influenzata dalla fase del sonno e dal tipo di rumore o suono che stanno sperimentando. Esattamente come la nostra. Allo stesso modo, negli individui anziani il sonno è molto più superficiale e di facile interruzione rispetto agli individui più giovani: un’affermazione che vale sia per l’uomo che per il cane.

Queste affinità nel sonno delle due diverse specie costituisce un’ulteriore prova di quanto la domesticazione del cane abbia rivestito un ruolo fondamentale. Il cane deriva dal lupo, è vero, ma è stato plasmato nei millenni dall’azione dell’uomo in modo così profondo che soltanto adesso ne realizziamo la portata.

I cani capiscono molto più di quanto pensiamo: la ricerca

I cani capiscono molto più di quanto pensiamo: la ricerca

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D’altronde, che la domesticazione abbia forgiato il nostro migliore amico, chiamato così non a caso, è ormai una certezza provata anche da altre ricerche. Una in particolare risulta molto interessante, perché conferma il grado di comprensione che i cani hanno della voce degli esseri umani. Ed è molto.

Lo studio, pubblicato su Current Biology, parla di un esperimento su 250 cani in cui venivano trasmessi suoni e frasi dei loro proprietari attraverso due altoparlanti, uno a destra e uno a sinistra. Quando venivano pronunciati comandi chiari e noti, come “andiamo” o “vieni”, i cani giravano la testa verso destra, indicando un coinvolgimento dell’emisfero cerebrale sinistro. Quando invece venivano pronunciati comandi sgrammaticati o in lingue sconosciute, i cani giravano la testa verso sinistra, indicando un coinvolgimento dell’emisfero destro. Nel primo caso, quindi, viene interessata la parte del cervello deputata alla comprensione; nel secondo caso, invece, la parte del cervello deputata alla decifrazione del tono e delle emozioni. Si tratta di un risultato straordinario, se pensiamo alle conseguenze. In pratica, i cani utilizzano pienamente il loro cervello per capire quello che diciamo. Anche se spesso sembra incomprensibile.