Ecco come saranno i cani del futuro: la risposta della scienza
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Nel corso dei millenni passati a vivere insieme, i cani sono diventati prima animali da lavoro o da guardia, e poi compagni insostituibili delle nostre giornate.
Si tratta di un cambiamento che riguarda le nostre abitudini, certo, ma che potrebbe avere delle conseguenze anche sui nostri amici a quattro zampe. E non solo.
Insomma: come saranno i cani del futuro?
Alcuni scienziati potrebbero aver trovato una risposta nel concetto di terza domesticazione. Vediamo di cosa si tratta.
Un esperimento per capire come saranno i cani del futuro
Anche se ancora oggi conosciamo poco dell’evoluzione del cane, sappiamo che il processo di domesticazione deve essere iniziato circa 36 mila anni fa.
Ciò vuol dire che in un lasso di tempo relativamente breve, per i tempi biologici, i cani hanno sperimentato una incredibile serie di cambiamenti. E non è detto che si siano fermati lì.
I due ricercatori Brian Hare e Vanessa Woods hanno infatti voluto indagare le influenze del nostro stile di vita sui nostri amici a quattro zampe, tanto nel comportamento quanto sul profilo genetico.
Nel loro esperimento, di cui parlano in un approfondimento su The Atlantic, i due scienziati hanno coinvolto 60 Golden Retriever il cui compito era di aprire un barattolo di croccantini, in due diverse situazioni.
Nella prima, i cani ricevevano uno spray nasale contenente una soluzione salina, mentre nella seconda lo spray nasale conteneva ossitocina, "ormone dell'amore" che ha un ruolo importante nei legami sociali.
Il secondo caso è stato, comprensibilmente più interessante: i cani che avevano una specifica variante del recettore dell’ossitocina infatti hanno cercato con più frequenza il supporto dei loro proprietari. In questo modo, secondo i ricercatori, hanno manifestato una maggiore propensione al contatto sociale.
Ma in che modo questo esperimento ci dice come saranno i cani del futuro?
Le tre ondate della domesticazione
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Secondo Hare e Woods, i cani starebbero entrando nella terza ondata della domesticazione.
Come infatti abbiamo accennato nell’introduzione, la storia evolutiva del cane si sarebbe staccata da quella del lupo circa 36 mila anni fa. Da allora sarebbero avvenute sostanzialmente due grandi ondate di domesticazione:
- La prima è quella che inizia quando alcuni lupi si avvicinano agli insediamenti umani in cerca di cibo e, con il tempo, diventano parte integrante della nostra vita. Fino a cambiare le loro caratteristiche.
- La seconda avviene nel corso della rivoluzione agricola e della rivoluzione industriale, quando i cani iniziano ad essere selezionati per ottenere tratti specifici tanto fisici quanto comportamentali.
E la terza?
Per i due ricercatori, oggi ci troviamo nella terza ondata di domesticazione, in cui vengono privilegiati i tratti sociali e di compagnia, tanto da influenzare il carattere e il comportamento dei nostri migliori amici.
In pratica, oggi i cani non sono più utili soltanto per svolgere determinati compiti, ma stanno sviluppando tratti che li rendono più socievoli e adatti alla vita insieme all’uomo.
Come saranno i cani del futuro?
Il che ci porta a capire come saranno i cani del futuro che, a differenza dei gatti, hanno già affrontato diverse fasi di domesticazione.
I nostri amici a quattro zampe risentono già delle influenze della società moderna, tanto da subire cambiamenti anche sostanziali. I cani da assistenza, per esempio, sono più aperti al contatto con le persone e pertanto più adatti alla vita domestica.
In questo aspetto la differenza fra cani e gatti non potrebbe essere più ampia. Da un lato, i felini domestici potrebbero anche tornare alla vita selvatica ma, dall’altro, i cani sono sempre più legati alla vita insieme a noi.
D’altronde, sono stati per millenni i migliori amici dell’uomo, e lo rimarranno ancora a lungo.