Trovano una scatola chiusa all’ingresso del rifugio: dentro c’è una gatta abbandonata

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di Gianmarco Bonomo

01 Febbraio 2024

Trovano una scatola chiusa all’ingresso del rifugio: dentro c’è una gatta abbandonata

Lavorare in un rifugio per animali significa confrontarsi quotidianamente con tantissimi momenti diversi, da quelli più seri ai più divertenti. A volte però si verificano situazioni davvero inaspettate, come successo ai volontari della Yakima Humane Society, negli Stati Uniti. Appena arrivati al rifugio, i volontari si sono ritrovati davanti una scatola chiusa, con all'interno una gatta abbandonata.

Trovano una scatola chiusa all’ingresso del rifugio

Trovano una scatola chiusa all’ingresso del rifugio

Yakima Humane Society/Facebook

Per un rifugio, è sempre triste vedere quante persone scelgono di abbandonare i propri animali domestici. Si tratta di una situazione che nessuno vorrebbe vivere, a partire proprio dalle povere creature che si ritrovano davanti un rifugio o, peggio, in strada. Purtroppo, però, questi eventi sono piuttosto comuni, come avrebbero confermato i volontari della Yakima Humane Society una mattina.

Appena arrivato al lavoro, un membro dello staff si è accorto che davanti alla porta c’era una scatola di cartone sigillata. All’inizio il volontario ha temuto che il peggio si fosse verificato, e ha aperto immediatamente la scatola, per fortuna trovando all’interno due occhietti vispi e curiosi. All’interno, c’era una gatta che sembrava felice di essere stata ritrovata e, soprattutto, liberata.

La nuova vita di Elsa al rifugio per animali

La nuova vita di Elsa al rifugio per animali

Yakima Humane Society/Facebook

Come dicevamo, purtroppo si tratta di situazioni comuni: molte persone finiscono per abbandonare i loro animali domestici presso i rifugi o, peggio, per strada. Per fortuna, la gatta era stata notata in tempo e quindi liberata da quella scatola di cartone. I volontari hanno quindi sottoposto la creatura a una visita medica, e si sono resi conto che c’era una ferita sul fianco, per fortuna di lieve entità. Rimaneva soltanto un problema: come chiamare il nuovo inquilino della Yakima Humane Society.

A questo punto, i volontari hanno ricordato la scritta sulla scatola “Keep Frozen”, e alla gatta hanno dato il nome Elsa. Con il tempo, Elsa è diventata un membro amato del rifugio e si è ripresa del tutto in pochi giorni, pronta per l’adozione da parte di una famiglia amorevole. E siamo certi che arriverà presto.

Abbandono e adozione: la seconda vita degli animali domestici

Anche se avviene davanti la porta di un rifugio, abbandonare un animale domestico è sempre un gesto sbagliato. Certo, la Yakima Humane Society ha accolto Elsa in tempo e l’ha salvata da un triste destino, ma non è detto che questo avvenga. Spesso le persone dimenticano che gli animali domestici sono creature con una personalità, empatia ed emozioni, e che è fondamentale trattarli con dignità. Che sia per strada o presso un rifugio, abbandonare il proprio gatto o il proprio cane non è la scelta giusta. E inoltre, i rifugi possono avere risorse limitate per gestire i nuovi arrivi e offrire loro un minimo di benessere.

Per questa ragione, esistono alternative per chi ha difficoltà a prendersi cura del proprio animale domestico. Contattare le associazioni animaliste permette di trovare una soluzione senza sottoporlo a ulteriori traumi, così da farlo stare bene durante la ricerca di una nuova casa. Storie come quella di Elsa dimostrano, dopo tutto, quanto sia grande la resilienza dei nostri animali domestici. E quanto essi sappiano trovare una seconda vita, a dispetto delle situazioni.