Il tuo gatto ti parla anche attraverso la sua coda: impara il suo linguaggio

di Denise Zortea

11 Gennaio 2024

Il tuo gatto ti parla anche attraverso la sua coda: impara il suo linguaggio

Il gatto da migliaia di anni è un nostro fedele compagno, abbiamo imparato a conoscerlo e a capire cosa ci vuole comunicare con i suoi comportamenti. Sicuramente le più conosciute ed apprezzate sono le fusa, che la maggior parte delle volte ci vogliono comunicare affetto e benessere. Ma ci sono molti altri segnali a cui probabilmente facciamo meno caso, come ad esempio specifici movimenti della coda.

La coda come mezzo di comunicazione

La coda come mezzo di comunicazione

Pixabay

Per i gatti la coda è un mezzo di comunicazione, la possono muovere in molti modi diversi ed ognuno ha uno specifico significato. Tutti abbiamo in mente la coda che si gonfia quando il gatto prende uno spavento; può anche essere segno di aggressività, per apparire più grande e minaccioso. Quando la coda è in mezzo alle gambe, invece, è segno di disagio e paura ma può significare anche un attacco imminente. La coda che vibra è segno di felicità ed interesse, infatti succede spesso nel momento in cui ci vede preparare il cibo.

Alcune volte possiamo vedere anche la coda arrotolata attorno ad un oggetto oppure alle nostre gambe, in questo caso sta a significare felicità e compagnia.

Un movimento interessante è quello che vede la coda dritta verso l’alto, perpendicolare al pavimento, con la punta puntata in avanti.

La coda puntata in alto

La coda puntata in alto

Hisashi/Wikimedia Commons-CC-BY-SA-2.0

A Southampton, in Inghilterra, sono stati fatti alcuni studi su delle colonie feline ed è stato osservato che la coda puntata in alto precede interazioni amichevoli, comunicando quindi volontà di socializzare e stare in gruppo. Tre ipotesi cercano di spiegare perché abbiano scelto proprio questo segnale. La prima ipotizza che sia collegato alle esibizioni sessuali delle femmine, una seconda che sia collegato alla posizione della coda che i gatti mantengono quando marcano il territorio con l’urina, e una terza che sia il mantenimento di un riflesso che i gattini hanno quando vedono la mamma avvicinarsi. Quest’ultima sembra essere l’ipotesi più gettonata, questo perché i gatti hanno delle ghiandole odorose sui fianchi e vicino alla coda quindi questo movimento aiuterebbe le madri ad annusare e trovare i propri piccoli. Il comportamento, poi, viene mantenuto come riflesso anche nell’età adulta.

E gli altri felini?

E gli altri felini?

Pixabay

Ovviamente i gatti non sono gli unici felini ad utilizzare la coda come mezzo di comunicazione, infatti è un comportamento evolutivo che ha origini antiche ed è rimasto pressoché invariato in varie specie di felini. Non è detto però che abbia gli stessi significati, per leoni e tigri ad esempio, una coda dritta e puntata in alto è segno di dominanza all’interno del gruppo sociale o nervosismo. Una coda abbassata invece vuole comunicare paura o sottomissione. Come nel caso del gatto, una coda gonfia è segno di difesa, vuole far sembrare l’animale più grande e minaccioso agli occhi degli altri.

I movimenti laterali della coda sono segno di aggressività o curiosità.

Per i felini la coda è un mezzo di comunicazione molto più importante di quanto possiamo immaginare, essendone noi esseri umani sprovvisti spesso non ci facciamo caso ma, invece, dovremmo imparare a conoscerne i movimenti e suoi significati.