Perché i gatti odiano l’acqua? Potrebbe dipendere dalla loro evoluzione, ma non solo

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di Gianmarco Bonomo

29 Aprile 2024

Tutti sanno che i gatti odiano l’acqua, e non bisogna certo essere il proprietario di un felino domestico per accorgersene. Contrariamente a molti dei luoghi comuni che li riguardano, in questo caso è proprio vero: la maggior parte dei gatti odia l’acqua. Bastano poche gocce per far fuggire i nostri amici felini, come se un temporale li avesse colpiti in pieno. Ma perché i gatti odiano l’acqua? E vale per tutti?

L’evoluzione del gatto per spiegare l’odio verso l’acqua

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Iniziamo dicendo che non è stata ancora trovata una spiegazione scientifica sul perché i gatti odiano l’acqua. Si tratta di un fatto riscontrato da tutti, confermato da tantissime esperienze ma su cui ancora ci sono soltanto delle teorie. Una delle più interessanti riguarda la storia evolutiva del gatto.

Sin dalle loro origini infatti, i gatti non hanno mai dovuto ambientarsi in ecosistemi ricchi di acqua. Al contrario, per millenni questi animali hanno vissuto in luoghi aridi e secchi dove l’acqua scarseggia e proviene soltanto dalla pioggia o da occasionali pozze. Inoltre, fiumi e mari rappresentano più ostacoli che risorse, persino pericoli nella lotta per la sopravvivenza dei gatti. Ma basta questa lettura per spiegare l’odio dei gatti verso l’acqua?

Perché i gatti odiano l’acqua?

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Al netto della spiegazione evolutiva, possono esserci anche altre ragioni che spiegano perché i gatti odiano l’acqua. E magari hanno più a che fare con la loro quotidianità che con la loro storia. Un gatto infatti potrebbe odiare il contatto con l’acqua per:

  • Esperienze negative. Un’esperienza negativa avvenuta da cucciolo è in grado di condizionare tutta la vita: vale per gli esseri umani e vale anche per i gatti. Magari un gattino è caduto in una pozzanghera, e lo ricorderà per tutta la sua vita, guardando con sospetto l’acqua.
  • Minore controllo. I gatti giocano con tutto ciò che c’è intorno a loro, che siano scatole, gomitoli o rubinetti che gocciolano. In questi casi il gatto non manifesta astio verso l’acqua, eppure non sognerebbe mai di infilarsi sotto il getto continuo: magari vuole mantenere il controllo della situazione.
  • Perdita del proprio odore. In effetti, immergersi nell’acqua vuol dire privarsi del proprio odore, e sappiamo quanto i gatti abbiano un olfatto sensibile. Per loro, gli odori sono un mezzo di comunicazione intraspecifico fondamentale: ha senso che non vogliano privarsene.

Non tutti i gatti odiano l’acqua

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Anche alla regola pressoché universale secondo cui i gatti odiano l’acqua deve esserci un’eccezione. Infatti non tutti i gatti odiano l’acqua, ma non parliamo soltanto dell’interesse dimostrato per l’acqua di un rubinetto o per la ciotola dell’acqua. Alcune razze di gatti mostrano una particolare propensione per il contatto con l’acqua, usandola per rinfrescarsi, nuotando o non temendo affatto gli schizzi casuali. Maine Coon, Bengala e Gatto d’Angora sono le razze che più di tutti non temono l’acqua; in più, il Turco Van ha una pelliccia impermeabile e nuota in acqua senza problemi.

In conclusione, è vero che (quasi) tutti i gatti odiano l’acqua, anche se le ragioni non sono proprio chiare e, soprattutto, non è chiaro dove finiscano quelle evolutive e inizino tutte le altre. Detto questo, ci sono diverse eccezioni alla regola: alcuni gatti amano l’acqua o possono imparare a farlo. Basta che non cadano in una pozzanghera, o potrebbero anche odiare l’acqua per sempre: come dar loro torto.