Bobi era stato dichiarato il cane più longevo del mondo con 31 anni : ma ora il Guinness dei primati ha ritirato il titolo

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di Gianmarco Bonomo

26 Gennaio 2024

Bobi era stato dichiarato il cane più longevo del mondo con 31 anni : ma ora il Guinness dei primati ha ritirato il titolo

Entrare nel Guinness dei primati non è certo un’impresa semplice, a maggior ragione per il cane più longevo del mondo. A conseguire questo risultato è stato Bobi, un mastino della razza Rafeiro do Alentejo, venuto a mancare all’età di 31 anni e 5 mesi. Adesso, però, il Guinness World Records ha sospeso il riconoscimento per via di alcuni dubbi sull’età di Bobi. Insomma: è davvero il cane più longevo del mondo, oppure no?

Bobi, il cane più longevo del mondo a 31 anni e 5 mesi

Bobi, il cane più longevo del mondo a 31 anni e 5 mesi

Guinness World Records/Facebook

Ci sono alcune razze di cani che sono per costituzione più longeve di altre. I Jack Russell Terrier, per esempio, sono fra le razze più longeve e vivono in media fino a quasi 13 anni. Per qualsiasi cane, è quindi un risultato straordinario raggiungere i 20 anni di vita, figuriamoci superare i 30. Eppure, è accaduto questo a Bobi, un Rafeiro do Alentejo nato nel 1992 e passato a miglior vita nell’ottobre del 2023. Alla sua scomparsa, il Guinness World Records gli ha assegnato il riconoscimento come cane più longevo del mondo. Bobi ha sottratto il titolo a un altro cane famosissimo, Bluey, un pastore australiano vissuto fino a 29 anni e 5 mesi. Peraltro, della vicenda si è parlato tantissimo perché il record di Bluey risale al 1939, e per più di 70 anni nessuno è riuscito a superarlo. Fino a Bobi.

Davvero Bobi è il cane più longevo del mondo?

Davvero Bobi è il cane più longevo del mondo?

Guinness World Records/Facebook

Il problema è sorto a causa di un’inchiesta del giornalista Matt Reynolds per verificare l’età di Bobi. Infatti, ha scoperto Reynolds, la registrazione nel SIAC, il database governativo portoghese per i cani, era stata effettuata nel luglio 2022. Nell’occasione, i proprietari di Bobi avevano dichiarato il 1992 come anno di nascita del loro cane. Già da qui possiamo comprendere il problema: l’età di Bobi è frutto di una semplice autocertificazione. Di prove certe, neanche l’ombra.

A complicare la situazione c’è stata anche la mancanza di risposte da parte dei proprietari, ragione per cui Reynolds ha dovuto rivolgersi a diversi esperti di longevità nei cani. Le conclusioni sono state tutte piuttosto simili: non è semplice identificare l’età esatta di un cane. Peraltro, i registri veterinari e le caratteristiche fisiche non costituiscono una prova certa. Nel caso specifico di Bobi, il sovrappeso e le differenze nel mantello contribuiscono a rendere ancora più complessa la ricerca della verità.

L’indagine del Guinness dei primati: alla ricerca della verità su Bobi

Nella sua ricerca, Matt Reynolds ha chiesto anche un parere professionale a Sheila Schmutz, un’esperta di genetica del mantello canino presso l’Università del Saskatchewan, in Canada. E in un certo senso ha trovato delle conferme ai dubbi già notati durante tutto il processo di verifica. Secondo Schmutz, infatti, le foto di Bobi scattate negli anni mostrano variazioni nel colore del pelo che sono coerenti con due cani diversi. Insomma: Bobi non sarebbe il cane più longevo del mondo. Nel corso della sua indagine, Reynolds si è anche imbattuto in una teoria del complotto che riguarda le lobby del cibo per cani. Per queste ultime, infatti, sarebbe necessario screditare la longevità di Bobi perché dovuta al cibo fatto in casa.

Quale che sia la verità, sembra ragionevole dire che i dubbi sul record di Bobi si stanno lentamente trasformando in certezze. Tutta la vicenda solleva interrogativi sulle ragioni dei proprietari e sulle verifiche dei record da parte del Guinness World Records. Non ne solleva invece su Bobi, cane affettuoso che ha vissuto pienamente e che in fondo ha potuto contare su qualcosa di più prezioso di un semplice record: l’affetto di chi lo ha conosciuto.